martedì 27 settembre 2011

sabato 10 settembre 2011

Gli Alimenti Che Fanno Dimagrire

Sono già state pubblicate tante opere riguardanti i problemi dell'obesità che sembra forse azzardato da parte mia volere esporre qui le mie idee personali su questo argomento.

Sono tuttavia intimamente convinta di potere aiutare coloro che hanno bisogno d'avere idee chiare a questo proposito e che desiderano soprattutto essere incoraggiati nella loro lotta contro l'aumento del grasso superfluo. Ne va forse della loro salute, sicuramente ne va della loro felicità.
Penso che il maggiore handicap dell'obeso, o almeno di chi soffre di un eccesso di peso notevole, sia quello di essere SOLO.


Ad eccezione di coloro che hanno la possibilità di essere seguiti dal punto di vista medico da un dietologo o da uno psicologo, il problema maggiore è quello di trovarsi circondati da un ambiente indifferente e talvolta persino ostile.
Una famiglia affezionata può sicuramente osservare con interesse, per un certo periodo, gli sforzi fatti da uno dei suoi membri il quale ha iniziato una cura, per dimagrire. Qualche volta lo si incoraggia un po' dicendogli: “Mi sembra che tu sia diventato un po' più snello” oppure “sai che non devi più bere alcoolici”. Ma l'interesse svanisce rapidamente, perché ognuno ha le proprie preoccupazioni.


A volte, una simile impresa può provocare perfino l'ironia dei famigliari e degli amici, o il dubbio “non ci riuscirai mai, si troppo goloso!”. E il diretto interessato finisce anche lui col dirsi “A che cosa servono tutti questi sforzi?” E' vero che è troppo difficile...”.

Questa solitudine scoraggiante spiega il successo ottenuto dalla formula di F., che organizzano riunioni, dibattiti, tutto un lavoro di gruppo in cui ognuno può esporre i propri problemi, paragonare i propri risultati con quelli degli altri, ricevere consigli ed incoraggiamento. L'adesione a F. non è però alla portata di tutti...

E' per questa ragione che ho deciso di rendere note le esperienze che ho fatto, le scoperte fortuite che mi hanno aperto alcune vie, le conclusioni che ne ho tratto e i risultati tangibili che ho potuto osservare.


Non ci possono quindi essere regole fisse, perché ognuno di noi ha i propri ritmi e le proprie particolari funzioni chimiche. E' meglio evitare ordini imperativi del tipo”non dovete far questo, non dovete mangiare quello!” Da parte mia, preferisco parlare con voi del problema che abbiamo in comune, rendrvi note le mie riflessioni, farvi sapere come sono riuscita a vincere la solitudine e le mie angoscie, come mi sono messa ad ascoltare il mio corpo per sapere cosa fosse meglio per lui.

Dopo avere a lungo brancolato nel buio, sono venuta a conoscenza di una recente scoperta riguardante diversi alimenti in grado di far bruciare più calorie di quanto ne procurino e di far ridurre gli accumuli di grasso. Alcuni li chiamano “alimenti a calorie negative”, altri “alimenti anti-grasso”, altri ancora “alimenti che aiutano a dissolvere i grassi”.

Era una cosa interessante. Bisognava tentarla.

Ho cercato di mettere in pratica questa teoria. Ho ottenuto risultati sufficientemente validi, tali da invogliarmi a comunicarli ad altri.


Se questo potesse incitarvi a fare come me, ad avere cura di voi stessi e a migliorare la vostra salute con un'alimentazione più appropriata, vorrà dire che non avrò perso il mio tempo!
QUANDO VI DICONO: “LEI E' OBESO”






Tutto è cominciato quando feci degli esami clinici per controllare il mio stato di salute. A parte alcune lievi disfunzioni, quali un tasso di colesterolo leggermente elevato, un piccolo abbassamento della vista e delle varici di poco accentuate, fu una frase scritta dal medico generico che mi colpì come un pugno nello stomaco:

“Peso eccessivo: ho constatato una tipica obesità femminile”, e sotto di essa, queste cifre:

Altezza: 1 m. 77
Peso: 81 kg.

L'obesità femminile è caratterizzata dalla presenza di un accumulo di grasso sulle anche, sul ventre, sulle natiche e sulla parte superiore delle cosce.

Alcuni mesi prima avevo ammesso io stessa di essere ingrassata troppo. Ogni anno prendevo durante l'inverno 3 o 4 chili, che non mi era però difficile smaltire all'inizio della bella stagione.

Non ero oltremodo preoccupata per questo. Bastavano alcune settimane di alimentazione controllata e un po' di esercizio per smaltire i chili di troppo. Mi era successo spesso in passato.

Ma questa volta il livello di guardia era stato oltrepassato e sembrava che tutto quello che facevo per riacquistare la linea non avesse altro risultato che quello di farmi ingrassare ancora di più. Sei mesi prima avevo dovuto comprare nuovi vestiti, perché le mie gonne erano ormai troppo strette e non entravo più nei pantaloni.

Avevo deciso di eliminare i farinacei e di camminare di più. Ma il mio peso non era diminuito. Mi pesavo con minore regolarità, pensando che non bisognava lasciarsi impressionare dalla bilancia!

Però le settimane erano passate e, pur non pesandomi più, sentivo di essere diventata più pesante e che la pancia cominciava a darmi fastidio. Avevo delle vampate di calore, una certa sonnolenza dopo i pasti e un'improvvisa fame da lupo. Mi accorgevo inoltre, dalle occhiate fra l'inquieto e il compassionevole di amici e parenti, che questo mutamento fisico stava diventando abbastanza “vistoso”.

Ma il verdetto senza fronzoli che avevo sotto gli occhi non lasciava spazio per alcun dubbio: sarei diventata, ero già diventata OBESA. Era ormai una cosa ufficiale, “stabilita”, e smaltire tutto ciò non sarebbe stato facile come eliminare un po' di “pancetta”.

L'OBESITA' GINOIDE (femminile) non vuol dire necessariamente cellulite, ma può rapidamente trasformarsi in essa, perché la mancata eliminazione di questi residui di grasso nel tessuto connettivo crea un “ingorgo” che ha come conseguenza l'accumulo di questi scarti.

Successivamente risulta evidente l'infiltrazione di una sostanza molle che si trova rinchiusa in rigonfiamenti situati sotto la pelle, i quali conferiscono ad essa un aspetto granuloso particolarmente antiestetico.


Un esame accurato delle mie “rotondità” indesiderate dimostrava fortunatamente che non si trattava ancora di cellulite.

Pizzicandomi leggermente, non sentivo alcun fastidio o dolore. Questa è una delle caratteristiche più semplici per individuare il formarsi della cellulite. Non erano stati colpiti né l'elasticità dei tessuti, né il tono muscolare delle natiche e delle coscie.

Ero ancora in tempo per eliminare questo grasso, per il momento non era altro che “grasso normale”, anche se in quantità eccessiva.

Era quindi necessario che agissi in fretta, prima che iniziasse il processo inevitabile della cellulite.

Dovevo innanzitutto controllare accuratamente questo peso eccessivo sul quale mi ero fatta finora qualche illusione... Alcuni chiletti di troppo, cercavo di dirmi con finta noncuranza! Niente affatto! Non era più il momento di farsi illusioni: superavo proprio di 10 o 12 kg. Il mio peso normale. A questo punto, la cosa diventava preoccupante!

COSA FARE





Non racconterò nei particolari quello che ho cercato di fare per perdere questi chili di troppo. Tutti coloro che hanno avuto il mio stesso problema lo sanno bene quanto me. Già molti hanno raccontato le loro sfortunate esperienze. Anch'essi hanno conosciuto quei successi illusori che svaniscono in poche settimane, quei malesseri diffusi derivanti da una sottoalimentazione volontaria, quei periodi di eccitazione e di scoraggiamento susseguenti a perdite di peso troppo rapide o ad una cura a base di medicinali troppo forti.

Non parlerò neppure di questi sforzi incessanti, e sempre insufficienti, né di quei periodi di profondo scoraggiamento in cui si sogna di non dover più lottare e di lasciarsi andare...

E' meglio dimenticare questo orribile periodo, alla fine del quale mi sono poi ritrovata coi miei chili di troppo, le cosce grosse e due centimetri di grasso superfluo sul ventre!

Cominciamo dal momento in cui ho cominciato ad occuparmi di tute le opere riguardanti la dietetica, le erbe, le piante, i diversi alimenti corredati dal loro valore calorico, le carenze alimentari, gli enzimi, le vitamine, il controllo dell'appetito, ecc. ecc.


Veramente appassionante tutto questo! Ma come trovare in essi la linea direttrice, il sistema semplice da seguire per riuscire a cancellare questo grasso che mi deformava, specialmente dalla vita alle ginocchia? Mi trovavo di fronte a tante strade diverse che non sapevo più se valesse la pena di leggere tutto questo.

Alla fine, giunsi alla conclusione che toccava a me fare una scelta fra tutti questi sistemi, tutte queste conoscenze, ed iniziai le mie prime esperienze culinarie!

E' evidente che non serve a nulla fare più esercizi fisici allo scopo di dimagrire, se si continua a fornire al corpo alimenti che lo sovraccaricano di grasso e rifiuti. Se da un lato si suda e si dimagrisce un po', dall'altro si ricarica la macchina con un cibo che lo stomaco digerisce con difficoltà. Questo cibo giunge poi mal preparato nell'intestino, e questo provoca gonfiore di ventre, colite e costipazione.

Fare del moto? Certamente! E' necessario. Un corpo che si muove e si ossigena ritrova in fretta il suo tono muscolare. Contemporaneamente bisogna però mangiare in modo assennato, cosa che non esclude la varietà dei piatti o il sapore dei cibi.

Provai, naturalmente, numerosi accostamenti, condimenti differenti, novità abbastanza strane; qualche volta mi sbagliai; ma a poco a poco riuscii a selezionare gli alimenti che mi davano il massimo di tonicità e di equilibrio, affinché ci fosse il minimo apporto di lipidi con una conseguente diminuzione di peso, utilizzando al massimo i grassi eccedenti.

BELLEZZA, SALUTE, EQUILIBRIO -

Il desiderio di essere snelle e di rimanerlo sempre è pura vanità.

I canoni di bellezza femminile sono naturalmente cambiati molto nel corso dei secoli, e anche ai giorni nostri variano notevolmente a seconda delle latitudini, riflettendo un po' troppo servilmente i sogni e i desideri maschili a scapito della salute e dell'equilibrio delle donne.

Le esigenze della moda ((per il 90% creata dagli uomini!) hanno talvolta spinto le donne a mettere in mostra seni prorompenti, posteriori enormi, spalle grasse e carnose, altre volte invece ad assottigliarsi tanto da mostrare clavicole, delle anche ossute, dei seni piatti e delle guancie scavate!

Adesso sembra che le cose stiano per cambiare. Pare che le donne, le quali tendono a rendersi libere e indipendenti in tutti i campi, abbiano finalmente acquisito abbastanza buon senso da decidere da sole quale deve essere il loro equilibrio fisico, il loro benessere e, in fin dei conti, la loro bellezza.

Stare BENE. Essere “in carne” quel tanto che basta per avere un aspetto femminile, essere abbastanza leggere per muoversi con grazia ed abbastanza in forma per poter godere pienamente della vita. Ecco il nuovo “look” delle donne d'oggi, e questa è già una grande vittoria!

Sarebbe naturalmente una vittoria ancora più grande se tutte riuscissero ad ottenere ciò senza drammi, difficoltà o privazioni dolorose.

Dimentichiamo per il momento tutte le esperienze deludenti. Voltiamo la pagina che racconta le nostre sconfitte, il disgusto che proviamo per noi stesse, le nostre delusioni.

Apriamo una pagina immacolata e scriviamoci come intestazione “SONO IN GRADO DI DIVENTARE QUELLO CHE VOGLIO ESSERE”.

Volete essere giudiziose e ragionevoli, limitare il vostro appetito, selezionando i cibi, scegliere le piante, la verdura e la frutta che vi aiuteranno ad ottenere ciò che vi siete prefisse. Volete imparare a preparare piatti energetici, saporiti e, nello stesso tempo, che vi facciano dimagrire.

Volete essere voi stesse la vostra guida, il vostro dietologo, il vostro medico.

IL CORPO PUO' DIFENDERSI -


Numerose persone possono mangiare qualsiasi piatto, sia pur esso sostanzioso e ricco di grassi, e digerirlo perfettamente senza ingrassare di un solo grammo.

Il fatto è che esse dispongono di un apparato digerente a prova di bomba e di un metabolismo perfetto, oppure la loro attività fisica è tale da bruciare quasi interamente tutto ciò che potrebbe sovraccaricare i loro tessuti.
Queste persone dovrebbero, ogni mattina, ringraziare il cielo e la loro madre di averli fatti così e pregare affinchè questo continui.

Anche voi ed io siamo stati così per un certo periodo della nostra vita. Durante l'infanzia e l'adolescenza non era affatto un problema mantenere un peso stabile ed un sano equilibrio. Un giorno poi, senza mai saperne il perché, questo equilibrio si è rotto. Abbiamo forse cambiato abitudini, c'è stata una malattia subdola, sono sopraggiunti dispiaceri, fatica, negligenza, e a poco a poco il corpo non ha più saputo divendersi dall'invasione del grasso superfluo.

E' proprio questo che dobbiamo nuovamente insegnarli, affinché esso ritrovi la gioia e l'armonia.


LE CAUSE SONO MOLTEPLICI


Una cattiva alimentazione può provocare innumerevoli disturbi: per questa ragione è necessario che facciate la massima attenzione riguardo a quell'atto fondamentale che è il “MANGIARE”.

Non bisogna naturalmente vivere per mangiare, ma non bisogna neppure mangiare solo per sopravvivere! Bisogna mangiare per essere felici ed in buona salute.

Fin dall'infanzia l'atto di nutrirsi si confonde quasi con l'istinto di sopravvivenza e il bisogno d'amore. Sono questi i due movimenti fondamentali che ci accompagneranno durante tutta la nostra vita.

Istinto di sopravvivenza, per rimpiazzare la energia necessaria al funzionamento preciso e complesso del nostro corpo.

Bisogno d'amore, per il quale il neonato cerca il seno della mamma, che lo rassicura, lo tranquillizza e lo appaga. Guardate l'espressione beata dei neonati che hanno mangiato a sazietà e la felicità sul loro viso.

E' questo stesso istinto di sopravvivenza che spinge l'adulto, al risveglio, dopo uno sforzo, o alla fine di una giornata lavorativa, verso la mensa dove lo attendono i cibi che gli restituiranno le energie spese.

E' questo stesso bisogno d'amore che può spingere alcune persone frustrate, sole, abbandonate, a ricercare negli eccessi alimentari il sollievo e la consolazione che manca loro.

“Quando sono triste, mangio”.

“Quando mio marito mi ha lasciata, ho incominciato ad entrare nelle pasticcerie per mangiare dolci, e in tre mesi sono aumentata di 8 chili”.

“Quando nostra figlia si è sposata ed è andata ad abitare lontano, ho colmato la mia solitudine invitando continuamente amici. Sapevo di mangiare e bere troppo, ma non potevo sopportare questo vuoto in casa”.

“Mio marito è stato licenziato. Nei sei mesi in cui è rimasto senza lavoro, voleva che ogni pomeriggio gli preparassi una “merenda” per passare il tempo. Prendevamo tè, cioccolata, biscotti. E ingrassavamo tranquillamente tutti e due. Per fortuna ha trovato ben presto un altro impiego!”
Ecco quello che si sente dire spesso, ed è talmente naturale questa ricerca di consolazione che queste persone non possono essere giudicate.

Non sono “deboli” o “golose” come spesso si crede. Sono semplicemente infelici e ritrovano quel desiderio infantile della caramella che consola.

Sfortunatamente questa “caramella” si trasforma ben presto in cibi più sostanziosi e tutte queste “consolazioni” accumulate portano ben presto a una pinguedine preoccupante.

Se si tratta solo di qualche chilo in più, ci si può eventualmente adattare oppure eliminarli rapidamente in qualche settimana, seguendo un'alimentazione controllata. Ma un'alimentazione sbagliata è spesso causa di disturbi che possono rendere difficile l'esistenza. Basterebbe citare la dispepsia, la gastrite, l'aerofagia, l'acidità di stomaco, la colite. Se il cibo è troppo grasso o troppo abbondante, il fegato è sovraccarico e le sue numerose funzioni, così importanti per la trasformazione degli alimenti, si compiono solo con molte difficoltà: questo indica un'insufficienza epatica.

Diventa allora di primaria importanza far riposare questo apparato digerente così attivo e così fragile. Dobbiamo fare in modo che non debba trasformare altro che cibi scelti bene e in condizioni che garantiscono un facile passaggio, delle trasformazioni chimiche normali e ben calibrate.

E' così che potremo ritrovare questo equilibrio: ENERGIA SPESA – CALORIE TRASFORMATE IN ENERGIA.

“Ma, direte, sarà sufficiente questo?”

Si. Ed è necessario che lo sia.

Non è certo più il caso di riprovare l'uno o l'altro dei metodi per dimagrire che non vi hanno soddisfatto in passato o che hanno avuto solo un effetto passeggero. E' stato spesso fatto l'inventario di questi metodi e sappiamo che ognuno di essi presenta alcuni vantaggi e molti inconvenienti.

Abbiamo imparato a nostre spese che i loro effetti sono aleatori e passeggeri e che la loro applicazione è spesso difficile, demoralizzante, frustrante. Se non si vuole, o non si vuole più ricorrere ai sistemi classici quali:

  • dieta idrica 2 volte alla settimana
  • diete diverse: senza zucchero, o senza sale, o senza grassi, o senza farinacei
  • diuretici quotidiani
  • massaggi
  • ginnastica intensiva
  • sauna o sudorazioni diverse
  • ipnosi
  • agopuntura
  • farmaci (estratti tiroidei) , ecc. ecc...

Non è forse necessario trovare un altro modo per dimagrire senza eccessive privazioni, senza nervosismo, senza un calo del tono muscolare, senza scatenare nell'organismo reazioni imprevedibili e spesso nocive?

Fra tutte queste spiacevoli conseguenze, quella che spinge la maggior parte delle persone a lasciar perdere è il nervosismo, l'angoscia, il cattivo umore.

Si, dopo qualche tempo i nervi subiscono il contraccolpo dovuto alla mancanza di apporti nutritivi, soffrono, si irritano, e questo si conclude con l'irritazione, il cattivo umore e disturbi psichici che possono giungere fino alla classica “crisi di nervi!”.

Allora si manda al diavolo la dieta e le proibizioni, le pesate e le ore di ginnastica intensiva, e si ricomincia a mangiare in modo sfrenato, troppo e qualsiasi cosa, per appagare il bisogno di ritrovare forze e piacere.

Se si deve poi arrivare a questo punto, pare proprio inutile ricominciare l'una o l'altra di queste esperienze. Siete d'accordo? Allora, se volete, dimentichiamole!



L'EQUILIBRIO MA NON LA TIRANNIA



Conosciamo i motivi fisiologici per cui accumuliamo grasso superfluo sul ventre, sul dorso e sulle anche. Questi motivi si chiamano: eccesso nel mangiare – cattiva suddivisione fra i diversi tipi d'alimenti, digestione faticosa, consumo d'energia insufficiente.

Abbiamo visto come i traumi affettivi, la noia, la solitudine, i dispiaceri, per farla breve lo stress, possono essere la causa di una bulimia “compensatrice”. In base alla nostra esperienza personale, o a quella di persone che conosciamo, abbiamo potuto constatare i risultati precari ottenuti con rimedi estremi che ci vengono proposti qua e là, e che abbiamo elencato in precedenza.

Tuttavia sappiamo bene che dobbiamo mangiare SUFFICIENTEMENTE per poter essere allo stesso tempo resistenti e sereni.

Il nostro problema è dunque circoscritto entro limiti ben definiti:

    • Come per un bilancio finanziario, bisogna trovare un equilibrio tra gli apporti energetici e il dispendio di energia per lo sviluppo e il funzionamento del nostro corpo.

L'unica soluzione è stata, per molto tempo, quella di ridurre le calorie.

E' esatto che il dispendio d'energia può essere calcolato in calorie. Ma questo dispendio è talmente differente per ogni individuo che per un calcolo preciso, sarebbero necessarie un'attenta sorveglianza, analisi, dosaggi, studi così minuziosi per ogni caso, che ad una persona normale sembra impossibile fare tutti questi calcoli.

Pur ammettendo che essa fosse tentata di farli, come sapere esattamente se un certo giorno le occorrono 1300 calorie e un altro giorno solo 1100 calorie, se consuma di più d'inverno o di meno nei giorni di riposo?

Fosse anche possibile stabilire una media per i bambini, per le donne, per coloro che fanno lavori pesanti, tenendo conto della loro età, dell'attività svolta, ecc.. non otterremmo altro che una tabella indicativa, nella quale sarebbe difficile far rientrare il nostro caso!
 Un istituto americano ha tuttavia calcolato il numero di calorie utilizzate per tutte le azioni della vita quotidiana quali, fra l'altro:

  • dormire
  • vestirsi
  • scendere a piedi due piani di scale
  • fare del giardinaggio
  • leggere una rivista
  • parlare per un'ora
  • lavare la vasca da bagno
  • scrivere una lettera
  • camminare per due chilometri
  • lavarsi i capelli
  • ridere e scherzare
  • pulire i vetri, ecc..., ecc...

Tutto questo è certo divertente, ma si rivela in pratica di ben poca utilità, a meno che non si voglia annotare, per ogni ora del giorno, il dispendio calorico di tutte le nostre azioni. Ad esso bisogna naturalmente aggiungere quello necessario alle funzioni respiratorie, circolatorie, digestive, intellettuali, ecc... ecc...

Sembra invece più facile determinare la quantità di calorie immagazzinate, dato che esistono tabelle pubblicate da specialisti e che tutti gli alimenti hanno ormai svelato il loro segreto a questo proposito.

Questi calcoli non possono però essere mai del tutto esatti, in quanto i prodotti possono essere più o meno freschi, più o meno maturi, più o meno grassi, più o meno cotti...

Il solo vantaggio di queste tabelle è di dare un'idea degli alimenti più ricchi di calorie e di quelli che, con egual volume, hanno un apporto calorico molto inferiore. Possiamo quindi servirci di questi alimenti per equilibrare i nostri pasti, a seconda delle attività che dobbiamo svolgere.

Dobbiamo fare un grande sforzo fisico?

    • Aggiungere al pasto una fetta di gruviera o alcuni datteri (da 300 a 360 calorie ogni 100 grammi).

Giorno di riposo?
Spettacolo cinematografico? Relax al sole?

    • Accontentarsi di una fettina di carne o di un uovo, con insalata o asparagi (queste verdure hanno un apporto calorico molto basso).

Si, questo ci può aiutare. Ma fare un calcolo preciso per ogni pasto sarebbe così fastidioso che potreste resistere tre giorni al massimo!

E' questa la ragione per cui, essendo giunta a questo stadio, mi è parso necessario trovare qualcos'altro!

Questo “qualcos'altro” è proprio la presenza, fra tutti gli alimenti e i prodotti messi a nostra disposizione dalla natura per la nostra alimentazione, di elementi in grado di ostacolare il formarsi di grasso superfluo.

La particolarità di questi prodotti naturali è di non aggiungere calorie alla nostra alimentazione, bensì di aiutare a bruciare quelle forniteci dagli altri alimenti. Riferendoci alla matematica, potremmo dire che rappresentano un valore “negativo”. Introducendo questi alimenti “mangia grassi” nei nostri pasti, è possibile ridurre l'apporto energetico totale di essi, favorendo l'epurazione delle cellule grasse.

Prima di parlarvene in modo più particolareggiato, può essere utile fare una specie di schema, nel quale si collocheranno senza difficoltà questi misteriosi alimenti “anti-grasso”.


L'EQUILIBRIO MA NON LA TIRANNIA

Conosciamo i motivi fisiologici per cui accumuliamo grasso superfluo sul ventre, sul dorso e sulle anche. Questi motivi si chiamano: eccesso nel mangiare – cattiva suddivisione fra i diversi tipi d'alimenti, digestione faticosa, consumo d'energia insufficiente.

Abbiamo visto come i traumi affettivi, la noia, la solitudine, i dispiaceri, per farla breve lo stress, possono essere la causa di una bulimia “compensatrice”. In base alla nostra esperienza personale, o a quella di persone che conosciamo, abbiamo potuto constatare i risultati precari ottenuti con rimedi estremi che ci vengono proposti qua e là, e che abbiamo elencato in precedenza.

Tuttavia sappiamo bene che dobbiamo mangiare SUFFICIENTEMENTE per poter essere allo stesso tempo resistenti e sereni.

Il nostro problema è dunque circoscritto entro limiti ben definiti:

    • Come per un bilancio finanziario, bisogna trovare un equilibrio tra gli apporti energetici e il dispendio di energia per lo sviluppo e il funzionamento del nostro corpo.

L'unica soluzione è stata, per molto tempo, quella di ridurre le calorie.

E' esatto che il dispendio d'energia può essere calcolato in calorie. Ma questo dispendio è talmente differente per ogni individuo che per un calcolo preciso, sarebbero necessarie un'attenta sorveglianza, analisi, dosaggi, studi così minuziosi per ogni caso, che ad una persona normale sembra impossibile fare tutti questi calcoli.

Pur ammettendo che essa fosse tentata di farli, come sapere esattamente se un certo giorno le occorrono 1300 calorie e un altro giorno solo 1100 calorie, se consuma di più d'inverno o di meno nei giorni di riposo?

Fosse anche possibile stabilire una media per i bambini, per le donne, per coloro che fanno lavori pesanti, tenendo conto della loro età, dell'attività svolta, ecc.. non otterremmo altro che una tabella indicativa, nella quale sarebbe difficile far rientrare il nostro caso!

Un istituto americano ha tuttavia calcolato il numero di calorie utilizzate per tutte le azioni della vita quotidiana quali, fra l'altro:

  • dormire
  • vestirsi
  • scendere a piedi due piani di scale
  • fare del giardinaggio
  • leggere una rivista
  • parlare per un'ora
  • lavare la vasca da bagno
  • scrivere una lettera
  • camminare per due chilometri
  • lavarsi i capelli
  • ridere e scherzare
  • pulire i vetri, ecc..., ecc...

Tutto questo è certo divertente, ma si rivela in pratica di ben poca utilità, a meno che non si voglia annotare, per ogni ora del giorno, il dispendio calorico di tutte le nostre azioni. Ad esso bisogna naturalmente aggiungere quello necessario alle funzioni respiratorie, circolatorie, digestive, intellettuali, ecc... ecc...

Sembra invece più facile determinare la quantità di calorie immagazzinate, dato che esistono tabelle pubblicate da specialisti e che tutti gli alimenti hanno ormai svelato il loro segreto a questo proposito.

Questi calcoli non possono però essere mai del tutto esatti, in quanto i prodotti possono essere più o meno freschi, più o meno maturi, più o meno grassi, più o meno cotti...

Il solo vantaggio di queste tabelle è di dare un'idea degli alimenti più ricchi di calorie e di quelli che, con egual volume, hanno un apporto calorico molto inferiore. Possiamo quindi servirci di questi alimenti per equilibrare i nostri pasti, a seconda delle attività che dobbiamo svolgere.

Dobbiamo fare un grande sforzo fisico?

    • Aggiungere al pasto una fetta di gruviera o alcuni datteri (da 300 a 360 calorie ogni 100 grammi).

Giorno di riposo?
Spettacolo cinematografico? Relax al sole?

    • Accontentarsi di una fettina di carne o di un uovo, con insalata o asparagi (queste verdure hanno un apporto calorico molto basso).

Si, questo ci può aiutare. Ma fare un calcolo preciso per ogni pasto sarebbe così fastidioso che potreste resistere tre giorni al massimo!

E' questa la ragione per cui, essendo giunta a questo stadio, mi è parso necessario trovare qualcos'altro!

Questo “qualcos'altro” è proprio la presenza, fra tutti gli alimenti e i prodotti messi a nostra disposizione dalla natura per la nostra alimentazione, di elementi in grado di ostacolare il formarsi di grasso superfluo.

La particolarità di questi prodotti naturali è di non aggiungere calorie alla nostra alimentazione, bensì di aiutare a bruciare quelle forniteci dagli altri alimenti. Riferendoci alla matematica, potremmo dire che rappresentano un valore “negativo”. Introducendo questi alimenti “mangia grassi” nei nostri pasti, è possibile ridurre l'apporto energetico totale di essi, favorendo l'epurazione delle cellule grasse.

Prima di parlarvene in modo più particolareggiato, può essere utile fare una specie di schema, nel quale si collocheranno senza difficoltà questi misteriosi alimenti “anti-grasso”.

QUATTRO PUNTI IMPORTANTI

Benchè si cominci a pensare che i grassi non sono sempre persone che mangiano molto, ma persone che mangiano e assimilano male, resta pur sempre vero che è l'alimentazione la base su cui incentrare la nostra azione.

Quale sarà allora il nostro programma?

  1. Ridurre gradatamente l'appetito, per poter controllare non solo la qualità, ma soprattutto la quantità dei cibi ingeriti. Gli affamati e i bulimici sono infatti disposti a inghiottire qualsiasi cosa, purché sia soddisfatto il soro “bisogno imperioso di cibo”.

Basta osservare la golosità di alcune donne in pasticceria, verso le undici del mattino o al pomeriggio, oppure il gesto automatico dell'uomo che, in piedi davanti al banco del bar, divora un uovo sodo o un panino in qualsiasi ora della giornata, semplicemente perché “li vede” e subito ne ha voglia.

  1. Calmarge l'angoscia e lo stress, che sono la causa del bisogno infantile di mangiare per sentirsi sicuri. Gli obesi sono quasi sempre persone ansiose, deluse, inquiete. Sono esteriormente allegri e gioviali, ma in realtà si sentono molto vulnerabili e molto soli moralmente.

Un pò come i clowns che ci fanno ridere e sono spesso persone tristi, i “grassi simpatici e affabili”, così divertenti in società, sono generalmente esseri ipersensibili e infelici.

  1. Riempire sufficientemente lo stomaco affinchè abbia del lavoro. Gli piace infatti lavorare, ma in buone condizioni. Dategli degli alimenti che possa trattare convenientemente, nell'ordine appropriato che gli consenta di riceverli bene, e lasciategli il tempo necessario per sbrigare il suo compito.

  1. Bruciare le calorie forniteci dal cibo, facendo lavorare sufficientemente il corpo e coll'aiuto di alcuni alimenti. Quei famosi alimenti che hanno calorie negative.

Si tratta di alcune piante, di frutta, di cereali, di bevande e spezie, il cui uso assennato aiuta ad eliminare le scorie superflue. Questo porta ad una diminuzione dei depositi di grasso eccedenti.

Questi particolari alimenti possono naturalmente far parte delle grandi famiglie che compongono l'alimentazione umana, ossia: le proteine, i glucidi, i lipidi. Bisogna conoscerli e sceglierli, per poterli inserire nella nostra alimentazione quotidiana, in proporzioni che spetta a noi stabilire.


Per ridurre l'appetito

Troverete qui di seguito alcuni sistemi semplicissimi per ridurre in modo ragionevole l'appetito, senza medicine e senza traumi.

  1. Una tisana

Preferiamo le tisane alle capsule, di cui si fa ora un così grande uso, perchè il loro apporto d'acqua è molto considerevole e utile. Sarà opportuno usare la capsula i giorni in cui si pranza fuori casa, perché essa è ovviamente più pratica. Si raccomanda comunque di prenderla, se possibile, con un bel bicchiere d'acqua.

Per quando riguarda questa tisana, che è destinata a calmare un po' la sensazione di fame, dovrà essere preparata con radici di valeriana.

Fate un infuso con 10 grammi di valeriana in un litro d'acqua. Bevete una tazza di questo infuso freddo, senza zucchero, come aperitivo, una mezz'ora prima dei pasti.

  1. Uno o due bocconi per ridurre l'appetito o meglio per “dar l'avvio” alla digestione

No, non si tratta di quei prodotti venduti in farmacia o nei negozi specializzati, che dovrebbero sostituire un pasto e vi fanno invece morire di fame fino al pasto successivo. Quei prodotti contengono spesso additivi chimici che possono non andar bene per tutti.

Quello che invece vi proponiamo è semplicemente un piccolo “riempitivo”, che deve essere preso un quarto d'ora prima dei pasti. Per ridurre l'appetito e preparare lo stomaco al lavoro che lo aspetta, bisogna infatti mangiare uno o due bocconi di un cibo accuratamente scelto.

Che cosa è possibile “sgranocchiare” un quarto d'ora prima dei pasti? Quasi tutto quello che si vuole, eccetto: zucchero bianco, biscotti, frutta secca e cioccolato al latte.

Vi consigliamo:

  • 2 cubetti di carne bianca fredda (pollo, vitello, coniglio)
  • 4 o 5 arachidi
  • 1\4 d'uovo sodo
  • qualche cucchiaiata di yogurt (senza zucchero)
  • 4 o 5 pezzetti di carota cruda tagliata a bastoncini
  • 2 o 3 dadini di formaggio olandese

Masticate sempre con cura questo cibo, il cui scopo è quello di ridurre la sensazione di fame facendo aumentare, nel quarto d'ora seguente, il tasso di zucchero nel sangue.

Il vostro stomaco, stimolato da questa pur minima quantità di cibo, comincierà a produrre i succhi necessari al buon funzionamento della digestione. Essa avverrà dunque nelle migliori condizioni possibili e il bolo alimentare subirà tutte le trasformazioni necessarie per un buon passaggio nell'intestino.

  1. Iniziate sempre il pasto con un piattino d'insalata verde tagliata a striscie sottili

Dovrà essere masticata a lungo. Potete condirla a vostro piacimento. Questo ha poca importanza. L'importante è triturare coscienziosamente ogni boccone. Insieme ad essa, mangiate un pezzetto di pane integrale.

Dopo questo, il vostro pasto può proseguire normalmente. Potete ben presto constatare che vi sentite sazi molto più in fretta e che digerite molto meglio. E' semplice, non vi pare?

Per calmare le angosce e lo stress

Salvo parere medico contrario, vi consigliamo di evitare il più possibile tranquillanti o eccitanti chimici, di cui si fa attualmente grande uso.

Chi non ha mai utilizzato in vita sua una di queste pastiglie miracolose che cancellano, per qualche ora, gli affanni della vita moderna?

Se volete veramente cercare di dimagrire usando metodi naturali, dovete abolire del tutto questi prodotti.

Se volete lottare contro la paura, lo scoraggiamento, la tendenza a rinchiudervi in voi stessi, fatelo, come io sono riuscita a farlo, impiegando le armi naturali offerteci dalle piante e dall'acqua.

Le piante

La natura ce le offre sotto forma di foglie, radici o fiori. Scegliete il biancospino, l'erba di San Giovanni o il millefoglie. Bevetene un infuso, al pomeriggio o alla sera, con un po' di miele, se lo volete zuccherato a tutti i costi.

La cipolla cruda è un ortaggio, ma viene qui citata perché la sua azione sul tono muscolare è molto importante. Potete aggiungere a tutte le vostre insalate e alle carni alla griglia.

L'acqua

Non intendo parlare dell'acqua che bevete, ma di quella che dovete impiegare per un uso esterno.

Le compresse d'acqua fresca sulle tempie, nell'incavo dei gomiti, sulla pianta dei piedi, sono estremamente rilassanti.

In psicoterapia esistono naturalmente metodi sicuri e provati per curare quella malattia della nostra epoca chiamata depressione o angoscia.

Ma questo è un compito per specialisti e oltrepassa i limiti del mio modesto lavoro, che è quello di aiutarvi a dimagrire con mezzi semplici.

Questo non deve però impedirci di fare allusione ad alcuni aiuti morali e fisici, che non saranno mai di troppo:
  • il sonno naturale
  • una buona respirazione
  • la pace dell'anima
  • la gioia del corpo
  • l'ossigenazione
  • l'acqua di mare
  • il riso
  • un certo egoismo finalizzato
Se lo vorrete, riprenderanno ognuno di questi punti in un capitolo successivo.

Perché il vostro stomaco sia sufficientemente pieno

Non bisogna che il vostro stomaco rimanga vuoto troppo a lungo (salvo in caso di malattia... e non è detto, perché sempre è sempre indispensabile bere, anche se si tratta di una malattia infettiva).

A che ritmo dobbiamo mangiare?

Esclusa la notte, che è fatta per dormire, tutti mangiamo attualmente 2, 3 o 4 volte al giorno!

Un adulto però, se non deve seguire una dieta rigidissima (per un'ulcera allo stomaco, per esempio) fa normalmente un pasto leggero verso le 7 o le 8 del mattino, un pasto completo verso le 12 e 30, e un altro pasto sostanzioso verso le 20.

E' inutile che cambiate le vostre abitudini in fatto di orari. Per quanto riguarda la composizione dei pasti, vedremo più avanti.

L'importante è lasciare allo stomaco il tempo di digerire ogni pasto. Questo tempo varia a seconda della qualità dei cibi ingeriti e può durare dalle 4 alle 6 ore. Diciamo dalle 3 alle 4 ore, se la colazione comprende cereali e materie grasse, e 6 ore per un pasto completo con carne, verdura, farinacei e materie grasse.

In linea di massima, questo lavoro meraviglioso deve svolgersi senza che voi ve ne rendiate assolutamente conto. Se vi accorgete di digerire, se vi sentite lo stomaco pesante, se eruttate o avete gonfiori, significa che il vostro organismo funziona con fatica. Quando suona questo campanello d'allarme, bisogna cambiare il nostro tipo d'alimentazione, al fine di evitare in avvenire disturbi più gravi.

Ma in attesa di mettere atto questi buoni propositi, tutto quello che potete fare per aiutare il vostro stomaco è restare calme e allontanare cinture e reggiseni, tutto quanto potrebbe comprimerlo. Se deve svolgere un lavoro supplementare, che possa farlo almeno comodamente!

Quando la digestione è finita, mentre il cibo ridotto in poltiglia prosegue il suo cammino verso l'intestino che porterà a terminare la sua trasformazione, ricomincia a manifestarsi la sensazione di fame, ed è una cosa normalissima. In quel momento, come avete già visto, dovete limitare il vostro appetito prendendo una piccola tisana di valeriana. E un quarto d'ora prima dei pasti: è il piccolo “riempitivo” per ridurre l'appetito.

 Ma venuto il momento di sedervi a tavola, bandite ogni preoccupazione ed ogni nervosismo, e mangiate!

Troverete più avanti l'elenco dei cibi che potete fornire in larga misura al vostro stomaco per soddisfarlo e aiutarvi a bruciare calorie.

Come bruciare le calorie

Il problema è quello di espellere il massimo di rifiuti non utilizzabili dall'organismo e non in grado di essere eliminati normalmente.

Tutti gli atti della nostra vita, anche quelli più indipendenti dalla nostra volontà, come la respirazione, la digestione, il sonno, … utilizzano energia.

Ne spendiamo altrettanta camminando, leggendo, parlando, giocando, facendo l'amore, pensando, che lavorando o facendo sport.

Fate allora tutto questo tranquillamente, senza sforzi e senza irritarvi. Nessuno vi chiede di correre i 100 metri, di fare surf o il sollevamento pesi, se questo non vi piace.

Bisogna che le vostre attività fisiche siano naturali, di media difficoltà, comode. Devono semplicemente procurarvi serenità, benessere, gioia, equilibrio.



Qual'è la minima attività quotidiana per un adulto d'età media e in buona salute?


  • 8 ore di sonno
  • 2 ore e 1\2 dedicate ai pasti, più 8 o 10 ore di digestione, attività che si combina con tutte le altre
  • 1 ora di marcia (corsa, passeggiata, tragitto per andare al lavoro, muoversi su e giù per la casa).
  • 8 ore di lavoro stando seduti, in piedi o facendo movimenti ridotti (casalinghe, operai, coltivatori, artigiani).
  • 2 ore di svago (giochi, conversazioni, spettacoli, lettura).
  • Un'ora di guida in automobile.

Non bisogna dimenticare l'attività sessuale, normale per un adulto, la quale necessita di una quantità d'energia abbastanza grande.

Non dimentichiamo neppure che le emozioni violente bruciano anche esse calorie: una gioia intensa, una grande paura, una grande collera possono farvi spendere in una sola volta molta energia. Non c'è nulla di assoluto, ma è possibile osservare che le persone grasse hanno generalmente un carattere piuttosto passivo e movimenti rallentati.

Tutte le attività riportate qui sopra dovrebbero bastare a bruciare le calorie fornitevi dal cibo. Parallelamente, il cibo ingerito non dovrebbe procurarvene molte di più.

Per questa ragione è importante inserire, nell'alimentazione di coloro che desiderano o devono diminuire di peso, degli alimenti che li aiutino a bruciare le calorie in eccesso, perché la loro digestione ne utilizza di più.

E' UNA QUESTIONE PERSONALE FRA VOI E IL VOSTRO APPARATO DIGERENTE


Nessuno può digerire al vostro posto. Bisogna perciò che riusciate a dosare e a classificare da soli gli alimenti che introducete nel vostro corpo, quando esso necessita di cibo.

Mangiando, non pensiamo mai (fortunatamente) al percorso che il cibo dovrà compiere e alle trasformazioni che dovrà subire. Tuttavia, non appena mettiamo in bocca il primo boccone, inizia subito un processo ben orchestrato. Si mette in moto un congegno complicato, un lavoro lento che durerà per ore, che concentrerà gran parte delle nostre energie per compiersi silenziosamente e senza che ne abbiamo conoscenza. La digestione consuma infatti, paradossalmente, una parte dell'energia da essa fabbricata. E' un ciclo senza fine, è il mistero della sopravvivenza.

Sappiamo come l'apparato digerente contribuisca alla formazione dell'energia necessaria alla vita del corpo umano.

La bocca, lo stomaco, l'intestino, il fegato lavorano senza sosta per produrre succhi, enzimi, bile, per rimescolare ed attaccare la massa pastosa del cibo che inviamo loro.

Gli elementi energetici sono poi trasportati dal sangue, controllati e dosati dal fegato, prima di giungere ai tessuti e agli organi che li utilizzeranno per funzionare e mantenersi in vita.

E' nel corso di queste trasformazioni che può prodursi uno squilibrio nel metabolismo lipidico (grassi).

Due sono le cause dell'accumulo di grasso: un'alimentazione eccessiva e un'errata trasformazione dei lipidi.

Bisogna sapere che il grasso deve esistere nei tessuti, ma ad un tasso necessario e sufficiente. Esso da una forma al nostro corpo, rendendo i tessuti elastici ed integri. Protegge e nutre. Ma tutto quanto è di troppo deve essere bruciato, con gli altri elementi energetici, per il mantenimento della vita, l'esercizio e tutte le attvità del corpo.

Quando questo grasso non viene interamente utilizzato, finisce con l'andare a depositarsi in parti del corpo dove non sarebbe assolutamente necessario, per insediarvisi stabilmente.

Come evitare un tale accumulo di riserve di grasso inutili?

UN PROGRAMMA SUDDIVISO IN TRE PUNTI





          1. Bisogna conoscere tutto ciò che, nella vostra alimentazione, contiene grassi o si trasforma in grassi, poi fare una selezione fra i prodotti che sono stati così classificati.
          1. Bisogna aiutare il vostro fegato a trattare le sostanze organiche che giungono a lui e che deve in qualche modo filtrare e suddividere.

          1. Bisogna bruciare i grassi eccedenti, aumentando i vostri consumi di energia.

Da dove proviene il grasso di cui troppo spesso sovraccarichiamo il nostro corpo?

          1. Da alimenti grassi, naturalmente: carni grasse, burro, olio, prodotti caseari.
          2. Dai carboidrati e dai glucidi, che sono in gran parte responsabili dell'obesità.

Infatti vengono anch'essi trasformati in grassi, quando non sono utilizzati completamente. Ed è proprio questo grasso subdolo, non bruciato e inutilizzabile, che viene immagazzinato dall'organismo. Dato che il corpo non sa come fare per sbarazzarsene, lo tiene di riserva.

Sembra quindi logico non mettere in moto questo processo, o rallentarlo al massimo, cercando di bruciare il più possibile gli acidi grassi prodotti con la digestione.

Per bruciarli, è necessario aumentare i nostri consumi di calorie.

Come aiutare il vostro fegato a trasformare in energia utilizzabile dall'organismo le sostanze organiche che riceve?

Potete aiutarlo da un lato non fornendogli più lavoro di quanto non possa svolgere, d'altro lato facendo funzionare maggiormente la bocca e lo stomaco. La conseguenza logica sarà che l'intestino, a sua volta, farà passare agevolmente nel sangue le sostanze necessarie all'organismo, senza che si producano fermentazioni o gonfiori.

Sarebbe perciò opportuno non mangiare troppo tutto in una volta ed inoltre rispettare un certo ordine per quanto riguarda l'ingestione di cibo.

Per bruciare il massimo di grassi prodotti con la digestione.

Questo grasso si forma in base a differenti processi, a seconda che venga assorbito come grasso fin dall'inizio o come grasso di trasformazione (a partire dai carboidrati e dai glucidi). Alcuni raccomandano, a questo proposito, di scegliere preferibilmente alimenti produttori di grassi a trasformazione lenta.

Ma alla fin fine, quando il grasso (sotto forma di acidi grassi) si è formato, bisogna servirsene e conservarne soltanto lo stretto indispensabile.

Abbiamo visto che i consumi energetici del corpo sono anche essi di due tipi: quelli dipendenti dalla nostra volontà e quelli che avvengono indipendentemente da essa.

Possiamo tuttavia operare sia sugli uni che sugli altri.

Non ritorneremo su quanto è già stato esposto, riguardante i consumi calorici che corrispondono alle diverse attività quotidiane. Ricorderemo soltanto un principio semplicissimo, per non dire “infantile”: “più vi muovete, più vivete, tanta più energia bruciate”.

E' una cosa ovvia; ognuno sa che il dispendio d'energie e l'ossigenazione aiutano a eliminare i rifiuti che possono sovraccaricare l'organismo umano.

Ma è un fatto meno noto che la digestione stessa utilizza grandi energie. Bisogna perciò far funzionare tutti gli organi che la riguardano. E' un lavoro quasi incessante che viene compiuto e sarà forse necessario che un giorno si misurino anche le unità energetiche utilizzate nella masticazione, dalle secrezioni gastriche, dai movimenti dell'intestino, dalle funzioni epatiche. Si giungerebbe sicuramente a una bella cifra!

Le parole chiave saranno dunque:
FATE DEL MOTO e … MANGIATE!



FARE UNA SELEZIONE


Cominciano col cercare gli alimenti meno energetici che necessitano di un maggiore dispendio calorico per la loro trasformazione o che aiutano ad assimilare in modo più completo gli alimenti grassi.

Essi dovranno inoltre soddisfare il gusto e l'appetito. Non dovranno affaticare lo stomaco o l'intestino, né provocare acidità, fermentazione o costipazione.

Cercheremo adesso di selezionarli, per potere in seguito inserirli nella nostra alimentazione quotidiana.

Per far questo,seguiremo l'ordine abituale; citeremo perciò a mano a mano: bevande – frutta – verdura – prodotti grassi – carni – farinacei – prodotti diversi che possono accompagnare carni e verdure.


LE BEVANDE

Non è raccomandabile bere molto durante i pasti.

L'eccesso di liquidi, qualunque essi siano, contribuisce a diluire troppo i succhi digestivi e ad ostacolare perciò la loro azione sugli alimenti.

Mangiando, è meglio bere solo un bicchiere di buon vino che tre o quattro bicchieri d'acqua. Per il vostro stomaco sarà ancor meglio se, ogni due giorni, berrete solo un bicchiere d'acqua.

Ciò che berrete dovrà però essere sempre a temperatura ambiente (fra i 18 e i 24 gradi circa. L'ingestione di cibi o bevande ghiacciate blocca le secrezioni gastriche. Lo stomaco deve innanzi tutto riscaldare questa massa fredda prima di incominciare a secernere.

Berrete quindi quella speciale tisana 1\4 d'ora prima di mangiare, 1 bicchiere d'acqua durante il pasto, 1 bevanda calda dopo il pasto (poco o per niente zuccherata) e, se possibile, 1 bicchiere d'acqua o d'infuso tre o quattro ore dopo il pasto. Perché dopo questo tempo?

Nelle diete dimagranti si raccomanda spesso di bere parecchi bicchieri d'acqua “fra i pasti”. Sappiate però che, se bevete tutta questa acqua durante la digestione si mischierà semplicemente ad essa, non svolgendo così il suo compito di eliminazione.

Aspettate dunque, per bere il vostro (o i vostri) bicchiere d'acqua, di avere praticamente finito di digerire.

Così l'acqua, potendo circolare liberamente, svolgerà bene il suo lavoro di diuresi e drenerà meglio i rifiuti che ingombrano il vostro organismo.

Bevete quindi la mattina a digiuno e alla fine del pomeriggio, verso le 17 e 30 e le 18, quando il vostro stomaco è libero.

Se calcoliamo bene tutto quello che assorbirete dalla mattina alla sera, contando anche la colazione e la tisana della sera, arriveremo a circa 1 litro e mezzo di liquidi diversi, ripartiti nel corso della giornata. Questo è sufficiente.
Bevande raccomandate:

    • Acqua (preferibilmente non gasata)
    • Vino di buona qualità
    • Tè cinese
    • Tisane differenti al gusto d'anice

Eccezioni tollerate

    • Di tanto in tanto un aperitivo leggero di ottima qualità (senza accompagnamento di salatini!)
Nelle grandi occasioni un po' di Champagne o Spumante.





LA FRUTTA

La frutta, come la verdura, contiene zuccheri buoni, quelli cioè che vengono assorbiti rapidamente.

Dobbiamo consumare almeno UN frutto al giorno, preferibilmente però lontano dai pasti. E' un punto sul quale la maggior parte dei dietologi è d'accordo:

Dato che la frutta viene digerita in modo differente rispetto agli altri alimenti, è meglio consumarla da sola.

Se possibile, evitate di mangiare insieme vari tipi di frutta. E' concesso invece mangiare frutta dello stesso tipo, ad esempio:

    • arancia, pompelmo e limone
    • fragole e lamponi
    • pesca e albicocca
    • mela e pera

In compenso, certa frutta può essere aggiunta ad insalate miste, perché ha la particolarità di contribuire alla digestione delle proteine. Citiamo a questo proposito l'ananas, la fragola, il pompelmo, il mandarino, la papaia, il mirtillo.

LA VERDURA

Le verdure che vi consigliamo in modo particolare (almeno una di esse dovrebbero essere sempre presente ad ogni pasto) sono le seguenti:

    • la verza o il cavolfiore
    • il sedano
    • la cipolla (cotta o cruda)
    • gli asparagi (solo la parte tenera)
    • il carciofo
    • la zucca bernoccoluta o gigante
    • il finocchio
    • lo zucchino (non mondato)
    • gli spinaci
    • il crescione
    • il peperone
    • la carota
    • il soffione o dente di leone (cotto o crudo)
    • la barbabietola

Non crediate che sia necessario, e neppure raccomandabile, mangiare in grande quantità.

Al contrario, qualche foglia, qualche fettina, qualche dadino, mischiati alle insalate o ai farinacei, saranno più efficaci e meno irritanti – perché un eccesso di legumi verdi rischia di affaticare l'intestino.

Inserendoli invece a piccole dosi in insalate e contorni, non avranno che un effetto benefico e contribuiranno ad assimilare in modo armonioso gli alimenti che producono grassi.

PRODOTTI DIVERSI

A questa lista di piante di cui abbiamo appena parlato, possiamo aggiungere alcuni preparati che possiamo trovare in commercio sotto forma di olii o di prodotti in polvere, da aggiungere ai piatti in gocce o a pizzichi:

    • farina di soia
    • farina di mais
    • olio al carotene
    • olio di acini d'uva

Questi preparati possono sostituire la verdura “mangia-grassi”, nei giorni in cui non ne avete a portata di mano.

Attenzione: Utilizzateli solo di tanto in tanto. Non possono sostituire del tutto la verdura, perché vi mancherebbe la cellulosa che essa contiene e che è della massima importanza per la motilità dell'intestino.

GLI ALIMENTI GRASSI


Sono necessari, nella misura in cui possono essere BENE utilizzati dall'organismo. Questi alimenti grassi sono di due tipi:

  1. I grassi che ingerite direttamente:
    • olii usati per la cottura o l'insalata
    • grassi animali
    • grassi di prodotti caseari: burro, panna, formaggi, latte intero...

  1. I grassi risultanti dalle trasformazioni chimiche carboidrati e del glucosio.

Abbiamo visto precedentemente che alcuni lipidi aiutano a utilizzare i grassi già immagazzinati nell'organismo.

Essi possono quindi far parte della vostra alimentazione: sono gli olii di mais, di girasole, di acini d'uva (Quest'ultimo dovrebbe essere preso quasi come un medicinale: 1\2 cucchiaino da caffè è sufficiente per un'insalata).
Un buon uso della panna: un cucchiaino I derivati del latte: yogurt, panna, formaggi, sono il necessario complemento di un pasto equilibrato.


Lo yogurt può sostituire l'olio in una insalata, la ricotta sostituisce la panna in un “gratin” e la panna può perfino essere utilizzata al posto del burro! Quanto al gruviera, tagliato a dadini, da più gusto ad alcune insalate miste e può fornire un apporto protidico ad un pasto composto unicamente di verdura o farinacei.

Un buon uso dello yogurt (non acido): la mattina, al risveglio, alternandolo al tradizionale bicchiere d'acqua.
da caffè in un brodo di verdura, o in un piatto di pasta (quando la si mangia come piatto unico).
Per quanto riguarda il LATTE, benché non sia assolutamente indispensabile ad un adulto che consuma già una grandissima varietà di alimenti, esso può essere incorporato in certi piatti – minestrone, “gratin”, budini, oppure essere bevuto nel corso della mattinata per ridurre l'appetito. In questo caso, dovete scegliere un latte semi scremato, berlo naturale, senza caffé o sciroppi vari, e caldo. Ed ora un vecchio consiglio sempre valido: per digerire bene il latte, bisogna berlo a piccoli sorsi, facendolo rigirare alcune volte in bocca prima di inghiottirlo, in modo che esso sia impegnato bene di saliva.


I FARINACEI

Sono anch'essi necessari per un'alimentazione equilibrata e contengono elementi naturali insostituibili, i quali aiutano la digestione e l'assimilazione dei cibi ingeriti quotidianamente. Costituiscono l'alimentazione basilare di alcuni paesi e permettono a numerose popolazioni di sopravvivere, con un minimo apporto protidico (salsa di pesce o grasso animale (in mancanza di carne) e vitaminico (germogli, radici, frutta, sughi diversi).
Per questa ragione, non dovete assolutamente abolirli.


Per noi che siamo invece sommersi da generi alimentari di ogni tipo, uno più ricco dell'altro, essi non costituiscono più un alimento vitale: potremmo considerarli piuttosto come un sovrappiù.

Dobbiamo quindi limitarne l'uso, sceglierli bene e consumarli preferibilmente da soli, come fanno le popolazioni povere di cui abbiamo appena parlato.

So bene che i farinacei sono stati spesso accusati di essere causa di tutti mali e che talvolta sono completamente banditi dalle diete dimagranti.

Mi sono resa conto però che, utilizzandoli senza carne, con pochissimi grassi o zucchero, non fanno ingrassare.

Voglio comunque tranquillizzarvi: potete benissimo aggiungere ad essi frutta, verdura mangia-grassi e zucchero naturale.
Potete perciò preparare dei piatti dal gusto gradevole.

Vediamo di scegliere insieme quei farinacei, di cui si parla così male e che sono tuttavia così necessari.
Pane o fette biscottate?
Parlando alla buona potremmo dire: “se non è zuppa è pan bagnato”. Basta che le fette biscottate siano un po' secche o troppo insipide, per mangiarne un po' meno durante i pasti principali: ma non si fa attenzione, e si tende a credere che non abbia importanza mangiarne una in più a colazione.

Al contrario, essa vale quanto una fetta di pane! E alla fine della giornata è facile che si siano mangiate 8 fette biscottate (...almeno): è un po' troppo, dato che questo viene ad aggiungersi a un'alimentazione già molto ricca normalmente.

Il pane è più digeribile se raffermo e perché no, un po' duro. Masticandolo a lungo (è più facile farlo quando non è più fresco o troppo molle), si formerà in bocca una specie di poltiglia dal gusto molto delicato. Provate...


Volendo, potreste anche scegliere il pane e le fette biscottate glutinate. Sono meno ricchi di carboidrati.

Per quanto riguarda il pane di segale, di cui si vanta l'effetto salutare contro la costipazione per la sua alta percentuale di crusca e cellulosa, dovrebbe essere, per gli stomaci e gli intestini europei, una specie di medicina da utilizzare di tanto in tanto per regolare le funzioni intestinali. Questo vale anche se non si segue una qualsiasi dieta. Se vi piace, accontentatevi di mangiarne un pezzetto di tanto in tanto...

Le patate (che non sia quella all'uovo) può essere consumata normalmente, però come pasto completo. Conditela con erbe aromatiche, pomodoro fresco o con un cucchiaino di panna. Durante questo pasto, non mangiate pane o carne. Semplicemente un'insalata e, due ore dopo, un frutto: arancia, 1\2 pompelmo, fragole, 1\2 mela. (Come vedete, avete la possibilità di mangiare in modo piacevole di tanto in tanto).

I dolci. Non è il caso di vi priviate dei dolci solo perché volete dimagrire. Eviterete unicamente quelli che contengono troppa farina bianca: pan di Spagna, panfrutto (cake), ecc. Una crostata dalla pasta sottile con della buona frutta (fragole, lamponi, ananas, mele, pere) sarà un ottimo dessert.

Ma attenzione: il giorno in cui vi concederete questo “pranzetto saporito”, evitate di includere nel vostro menù altri farinacei o carne troppo grassa. Bisogna scegliere...



GLI ALIMENTI ZUCCHERATI


Nel capitolo precedente abbiamo parlato di dolci. Ora, chi dice dolci dice “zucchero”.

Come bisogna considerare lo zucchero?

Essendo estratto dalle radici della barbabietola o della canna da zucchero, è di per sé un buon prodotto, ma quando è allo stato naturale.

Lo zucchero bianco che troviamo in commercio (sia esso in polvere o in zollette) non è più del tutto normale. Pur essendo estratto, trattato e confezionato secondo i metodi migliori, in base alle direttive della legislazione internazionale, ha subito numerose trasformazioni prima di arrivare nella vostra zuccheriera. Basti citare la malassatura, le miscele per la sua conservazione e per renderlo bianco, i vari tipi di imballaggio che conosciamo.

Gli zuccheri “grezzi”, a meno che non se ne conosca esattamente la provenienza, non sono affatto più naturali.

Il migliore, a mio parere (che è anche quello di numerosi esperti) è lo zucchero in cristalli utilizzato per le marmellate.

Che quantità di zucchero potete assumere? Un cucchiaino da caffé per una tazza di una qualsiasi bevanda a vostra scelta, o in uno yogurt, due volte al giorno.

Potete sostituire lo zucchero industriale con del miele di fiori (di tanto in tanto), dello zucchero di frutta e talvolta con un dolcificante. Ma bisogna anche qui saper variare di tanto in tanto e usare dello zucchero di canna o dello zucchero in cristalli.

Evitiamo invece le caramelle, i cioccolatini e i biscotti messi in commercio, spesso troppo zuccherati e con aggiunta di coloranti.

Il fruttosio è il puro zucchero di frutta. Se riuscite a trovarlo in un negozio di prodotti dietetici, sappiate che, preso un quarto d'ora prima dei pasti, costituisce un eccellente rimedio per ridurre l'appetito. Se non riuscite a procurarvi del fruttosio, ricordatevi che esso esiste nella frutta (come indica il suo stesso nome). Ma dato che la frutta deve essere consumata lontano dai pasti, essa non può essere presa come rimedio per tagliare l'appetito.

Il miele, un po' irritante per l'intestino e per gli stomaci che hanno tendenza all'ipercloridria, non deve essere preso in quantità eccessiva o in modo regolare. Come per numerosi altri alimenti molto concentrati, deve essere considerato quasi come un medicinale che disintossica, favorisce la diuresi, per non parlare delle sue proprietà lassative.

Dovrete perciò usarlo solo di tanto in tanto per sostituire lo zucchero.

La cosa migliore sarebbe prenderne 2 o 3 volte alla settimana nel modo seguente:

    • 1\2 cucchiaino da caffè di miele semicristallizzato, che metterete sulla lingua e farete sciogliere lentamente, lasciando che esso si mescoli bene alla saliva.

I dolcificanti usati abitualmente nelle diete potranno essere presi alternandoli al miele o allo zucchero in cristalli. Ad esempio:

Lunedì: Zucchero in cristalli
Martedì: Miele di fiori
Mercoledì: Sionon 3 (ad esempio)
Giovedì: Miele
Venerdì: Zucchero in cristalli
Sabato: Fruttosio
ecc. ecc...

Anche in questo caso fa bene cambiare. Il vantaggio è duplice ed è valido per qualsiasi alimento:

          1. Possiamo mettere alla prova le nostre reazioni personali nei confronti di questo o di quel prodotto. Se vi accorgerete che il miele vi causa bruciori allo stomaco, non prendetelo puro ma, ad esempio, in una tisana. Se proprio non vi piace il gusto della farina di soia, non insistete e prendete qualcos'altro.

Se l'olio di mais vi sembra insipido per l'insalata oppure siete allergici a questo cereale, usate dell'olio di girasole.

          1. Corrisponde al nostro bisogno di variare i sapori. Secoli di abbondanza e la creazione, soprattutto da un centinaio d'anni a questa parte, di piatti sempre più diversi e raffinati, ci hanno inculcato questo bisogno. Non potremmo più ritornare a un'alimentazione monotona e ai nostri palati delicati piace riconoscere le varie sfumature di gusto dei cibi che vengono loro offerti.

Per questa ragione parleremo spesso di alternanza, sia per quanto riguarda le bevande sia per gli aromi o gli ingredienti delle salse. Non è un gioco: è un principio, quasi un metodo.


LE CARNI, I PESCI, LE UOVA

Abbiamo visto che fanno parte degli alimenti che possono aiutarvi a dimagrire. Perché? Perché forniscono molta energia e pochi rifiuti metabolici, perché contribuiscono a mantenervi attivi, vivaci e in forma. E sapete bene che l'attività brucia le calorie.

E' quindi opportuno che la vostra alimentazione sia abbastanza ricca di proteine: l'unica condizione è, ben inteso, di consumarle quando il pasto è povero di farinacei. In caso contrario, l'apporto calorico sarebbe eccessivo, vi sentireste gonfi e non riuscireste ad assimilare bene il cibo.

Fate però attenzione!

Non lasciatevi tentare dalla pubblicità fatta a diete esclusivamente protidiche. La carne, le uova ed alcuni pesci contengono anch'essi dei grassi, bisogna perciò mangiarne in quantità moderata. Potete tuttavia mangiarne un po' ogni giorno (facendo in modo di alternare più possibile carne, uova e pesce), ma sempre accompagnati da verdura, erbe aromatiche e condimenti opportuni.

L'UOVO è un alimento completo e altamente calorico. Si dice che possa sostituire la carne ed è vero. Sbagliamo però utilizzandolo per lo più non come un piatto completo, ma in aggiunta a una salsa, ad un “gratin” o a un primo. Anche in questo caso l'apporto di grassi è eccessivo. Si può però evitare tutto questo “barando” un po'.

Se volete utilizzare soltanto la parte energetica dell'uovo senza un inutile apporto di grassi, mangiate unicamente l'albume.

Una chiara d'uovo in camicia ha lo stesso valore nutritivo di 20 grammi di burro. (Non è forse una buona idea per la colazione del mattino?).

Le uova sono sempre un eccellente alimento, sia che vengono utilizzate come piatto unico sia “rese più leggere” con l'uso di un solo tuorlo ogni due albumi. Troverete più avanti qualche ricetta nella quale rispetteremo queste proporzioni.

NOTA – La carne e il pesce non vanno molto d'accordo con la verdura cruda. L'accoppiata bistecca ai ferri e insalata, che ha avuto un successo così grande in questi ultimi anni, è un controsenso.
Consigliamo come contorno a piatti di carne: spinaci, carote ben cotte, una morbida purea di verdure miste, zucchini, una giardiniera, della verza ben cotta...



CON QUALI INGREDIENTI
E' POSSIBILE CUCINARE LA CARNE
E LA VERDURA

La nostra alimentazione è composta per lo più da carni alla griglia, arrosti e verdure (cotte o crude).
Ma quanti modi diversi per prepararli! Adesso sono di nuovo di moda le piante aromatiche perché ci si è accorti che, con i loro profumi e i loro sapori, permettono di cucinare piatti meno ricchi di grassi che un tempo, ma ancora più saporiti. Approfittiamone allora!

Fra le erbe, i semi, i prodotti in polvere e i succhi che ci vengono attualmente proposti, è preferibile che ne utilizziate alcuni, di cui potrete sperimentare l'effetto “sgrassante”.

Quali sono? Ve ne presentiamo una lista, avvertendovi che i più “attivi” sono quelli scritti in grassetto.

Prima serie: le erbe:

    • Il prezzemolo, l'aneto, la menta, il cerfoglio, il dragoncello, il finocchio, il basilico, l'erba cipollina.

Seconda serie: le radici e i bulbi:

    • Il rafano, la cipolla, l'aglio.

Terza serie: le piante seccate

    • L'alloro, il timo, la salvia.

Quarta serie: le spezie

    • La noce moscata, il pepe, la cannella, il ginepro, i chiodi di garofano.

Quinta serie: i succhi naturali

    • il succo di limone (sul pesce e sulla carne)
    • il succo di pompelmo (nelle maionesi leggere)
    • il succo di pomodoro crudo, sulle carni bianche
    • il succo d'ananas fresco, nelle macedonie o sulla verdura cruda.

Sesta serie: i prodotti preparati

    • l'aceto di sidro
    • il sale di sedano
    • l'olio di carota
        • lo yogurt non acido per sostituire la panna nei dolci o nelle verdure gratinate

      Settima serie: i prodotti dietetici speciali

        • Le alghe marine in polvere. Questa polvere ricca di iodio vi aiuta a bruciare i grassi. Spolverizzatela sui vostri piatti di pesce (il suo gusto si accorda bene ad essi, mentre con le verdure sarebbe forse meno piacevole).

        • Il propoli – che è possibile trovare nei negozi specializzati sotto forma d'olio o in polvere. Questa resina prodotta dalle api contiene tanti componenti utili che, che in alcuni paesi, è diventato quasi una panacea! Usata con moderazione, potrà esserci utile per il suo apporto vitaminico e la sua azione salutare sulla cistifellea.



UNA MENZIONE PARTICOLARE

Essa va alla cipolla. Favorisce infatti l'escrezione dell'orina. Il brodo di cipolle, usato un tempo dalle nostre nonne per curare la flatulenza, può anche essere valido come bevanda dimagrante. Fate bollire 2 cipolle tagliate a fettine in 3\4 di litro d'acqua per una ventina di minuti. Filtratelo e bevetene una tazza tutte le sere (caldo o freddo) per cinque giorni. (Anche la polpa della cipolla bollita è lassativa, ma non bisogna farne un uso eccessivo).

Vi ho detto quali sono i punti essenziali di questo “metodo”, che è il risultato delle mie esperienze e di quelle di numerose persone, che ne sono state molto soddisfatte.

Non vi aspettavate certo da parte mia che vi facessi un corso troppo erudito di dietetica o che vi spiegassi nei particolari il complicato processo dell'assimilazione dei diversi zuccheri e dei diversi grassi.

Sono sicura che desideravate sapere soltanto che esistono piante, verdure, frutti, olii che potete inserire giornalmente nella vostra alimentazione, non solo senza il rischio di ingrassare ma soprattutto con maggiori possibilità di dimagrire, dato che il loro compito è di far sciogliere i grassi.

Adesso volete sapere come utilizzarli per una cucina saporita che non faccia ingrassare.

Troverete a questo riguardo delle ricette dettagliate e originali nella terza parte dell'opera.

Volete anche sapere se dovrete cambiare molto le vostre abitudini alimentari e se sarete capaci di disabituarvi a certe piccole debolezze levate alla gola.

Volete sapere quando comincerete a sentirvi più leggere, più a vostro agio nei vestiti, più dinamiche.

Volete conoscere tutto quanto può aiutarvi, nella vita di tutti i giorni, a realizzare il vostro ardente desiderio di dimagrire.

Per farla breve, adesso volete “passare all'azione!”.